al telefono con il nemico – CALL CENTRU ATTO III

Chi lavora per il nemico ha una voce normale, normalmente simpatica o altrettanto normalmente stupida; una voce che fa domande e non ascolta, che urla e chiede di urlare per coprire il lavorio di fondo: delle macchine, delle musichette a 12 toni. Di altre voci che continuano a urlare. 8 ore: risponde la piccola Nestlé della Valtellina, la FAO "may I help you?", la Compagnia delle Pelli in via Lega Lombarda, la Ferrari di Maranello, il negozietto che paga il pizzo, il signor Esposito e Brambilla che mi mandano affanculo appena metto giù. Caserma Ederle, American Police, via della Pace, Vicenza…La US Navy Station di Catania non risponde, morti tutti?

"State per essere collegati".

Risponde l'interno desiderato. Risponde il fax con un fischio altissimo. "Risponde la segreteria telefonica, lasciate un messaggio dopo che il segnale acustico vi romperà i timpani, maledetti adetti di call center con le cuffiette incollate alla testa!".

Rispondono i magazzinieri Filippo, Andrea, Alessandro, Luca, Francesco, Gianluca che "se vieni tu, puoi venire anche con l'aereo che per te c'é spazio", "ma vieni qui in Sardegna che c'é il sole, ti ospito io, che stai a fare lì Milano!". "Chiami da Milano? Ciuccia-Nebbiaaa!"…non avrei mai pensato che un capo macellaio potesse farmi ridere fino alle lacrime come già non mi succedeva da tempo…

Come se chiamassi veramente dall'Italia. Istruzioni per la menzogna telefonica.

Tutti soli, a lavorare per i nemici. Io pure: "Salve, sono Anna, chiamo da parte del nemico, vorrei parlare con la persona che si occupa dei nostri prodotti…" Possiamo anche venderci per vivere, ma almeno pagateci per quel che perdiamo.

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