ho dovuto farlo…
troppo lavoro e vita fuori dalla rete, mi ha obbligato a trasferirmi su:
http://zuppa-bruciata.blogspot.com/
Un bacio a noblogs, e grazie!!!
ho dovuto farlo…
troppo lavoro e vita fuori dalla rete, mi ha obbligato a trasferirmi su:
http://zuppa-bruciata.blogspot.com/
Un bacio a noblogs, e grazie!!!
Un mattino della settimana scorsa mi sono svegliata ricordandomi del sogno che mi aveva tormentato prima che il tzellu trillasse.
Sono nella casa nuova, so che é la casa nuova anche se della vecchia, l’ultima vecchia, ha il balcone chiuso, la posizione della lavatrice, qualche piccolo particolare che ancora mi immelancolisce.
Sono da sola con Dunia, sto mangiando con lei. Non so se sia pranzo o cena, non so che ore siano e nemmeno mi pongo il problema. Non c’é una luce radiante, il cielo é uggioso, grigio, ma la finestra é aperta.
Mi rendo conto che sulla mia lavatrice c’é un uccello immenso, una volta bello e maestoso. Ora sta morendo, nero come pece, ha un polmone forato, respira a fatica, nemmeno ha gli occhi.
Mi fa una pena terribile, ho un po’ paura che sia ammalato, che Dunia si possa contagiare, ma la tenerezza, la pena non mi permettono di cacciare via quell’animale di cui vedo le penne bruciate muoversi al ritmo dell’aria che entra e esce dal polmone ferito.
Guardo fuori dalla finestra. La testa di un aquila grande, bella e maestosa fa capolino. il rapace sembra tranquillo, ma mi fa paura, penso che possa entrare e far male a Dunia. Chiudo la finestra. Vedo ancora la sua sagoma, dietro il vetro opaco.
Ogni volta che cerco di riaprire la finestra, l’aquila é lì, con il suo uncino giallo e nero. Gli occhi acuti mi guardano.
L’ultima volta richiudo la finestra e corro giù al primo piano (ora abito al terzo) dove invece della vicina dalla voce ubriaca, i capelli carota e l’età di mia madre, abita mia madre con la sua migliore amica. Insieme stanno cenando. Anzi Lucia ha già finito da un po’ e sta guardando mia madre spellare un coniglio già cotto del suo pelo folto e morbido. É il secondo coniglio che si sta per mangiare e mi dice di non preoccuparmi e io decido di continuare a tenere l’uccello morente, magari guarirà.
segnalatomi da Viz, iscritta all’AIRE (e senza medico di famiglia…anche qui non si sta bene per nulla ma almeno il Portogallo all’estero non lo conosce nessuno e il primo ministro, giovane, bello e bianco non fa fare figure di merda word wide ai cittadini, elettori o no): http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=72926
Wie üblich, quando non ho tempo, cito:
Vergine (23 agosto – 22 settembre)
Se fossimo nella Francia occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale e io e te facessimo parte della resistenza, vorrei che tu fossi la staffetta del nostro gruppo. Raccoglieresti informazioni riservate con spietata discrezione. Saresti accurato e conciso nel riportare i messaggi ai tuoi compagni e agli alleati, e riferiresti con precisione le informazioni che ti sono state affidate. Saresti attento ma non troppo teso, e non ti lasceresti distrarre dalla rabbia. In quelle circostanze difficili, Vergine, scommetto che saresti indispensabile. Ti sfido a dare prova di queste capacità nella situazione molto meno drammatica che stai vivendo ora. Travestimento consigliato per Halloween: leader della resistenza francese.
Stanchezza. Senza pessimismo, con sublimabile tristezza. Solo quello.
Anche se il grafico della mia vita risulta agli analisti, inevitabilmente terzi, comunque estranei alle faccende, una "curva" nel senso dell’analisi matematica, ossia una linea retta, ma anche nel senso polacco del termine Kurwa (puttana), discendente, a me sembra sempre in salita. Nel senso che sento sempre di star facendo qualche passabile fatica per ottenere il meglio. Siate contenti anche voi, gentili analisti senza figli. Lo so che é difficile. (L’analista che ha figliato di solito dice che ho un gran paio di coglioni per andare avanti. Non che son cogliona io.)
Ho un groppo in gola tutte le volte che la mia personalità ha il suo inevitabile sdoppiamento giornaliero, di solito quando torno a casa dal lavoro e preparo tutto affinché il resto della giornata sia sostenibile e dolce in qualcuno dei suoi aspetti. Immagino semplicemente me stessa e la piccola, che attraversa ora una fase di terribile capriccio e felice chiacchiericcio, nella mia ex casa a fare le stesse identiche cose, mi ci vedo, mi imbroglio nel cammino dall’acquaio al frigorifero e viceversa, mi inganno nella ricerca degli interruttori sulle pareti, come sempre è successo. Penso alla necessaria dolorosa mudança…se davvero doveva essere così necessaria e dolorosa.
Non ne capisco del tutto l’utilità. Comunque…vado avanti, a volte vantandomi, della salita, anche se agli analisti appare una discesa (per alcuni comoda) verso il baratro.
🙂
Per piacere:
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/scuola/scuola-il-fotoracconto/23.htm
Non é il fotoracconto della manifestazione di Roma. È la sfilata dei vip.
Lasciamo da parte il fatto che ho celebrato un mese nella nuova casa con una settimana di ferie inutili, una gita al mare e alcune all’ikea, qualche pisciatina emotiva e qualche risata sottile. Passiamo subito alle notizie (dell’altro giorno):
Come si fa??
Oltretutto quello rosa é una donna!
(Purtroppo e tutto sommato, nonostante chi mi veda come un’estremista fuorimoda e poco sensata) credo molto ai se e ai ma, specie se sono positivi. Poi figuriamoci se non ci credo visto che tutta questa (fine della) storia è andata avanti con tutti i se e tutti i ma…oggi Robert mi dice che -as usual- ho ragione io:
Leone (23 luglio – 22 agosto)
Quello che stai per lasciarti alle spalle è utile ma noioso, rassicurante ma superato, confortante ma modesto. Quello a cui stai andando incontro, invece, ti darà energia anche se ti scombussolerà un po’, sarà avveniristico ma piacevolmente disorientante, sarà interessante ma metterà alla prova la tua flessibilità. La transizione potrebbe avvenire prima di quando pensi. Congratulazioni (in anticipo) per la tua capacità di affrontare i cambiamenti!
Vergine (23 agosto – 22 settembre)
Non mi piace usare metafore sportive nel tuo oroscopo, Vergine, soprattutto se l’autore è un giocatore di hockey. Quella che ho in mente, però, riassume perfettamente l’atteggiamento che dovresti avere la prossima settimana. "Pattino sempre verso il punto dove finirà il dischetto, non verso quello dove si trovava prima", ha detto Wayne Gretzky. A Steve Jobs questa frase è piaciuta così tanto che l’ha usata durante la presentazione dell’iPhone. Spero che troverai il modo di applicarla alla tua vita.
Quindi, con tutti i se e i ma, oggi sono uscita di casa, come se fosse un giorno qualunque…come se non fosse l’ultimo giorno in cui mi sono alzata e sono uscita comunemente da quella casa.
Cit. da conversa con Mariajú chiedendomi se potevo uscire con lei più tardi, dopo il lavoro: "vou sair daki a correr para voltar a correr (e chorar, maybe) para a velha casa, esperar os brasuka forçudos das mudanças, por tudo no camiao, encontrar transito para ir até a casa nova e lá ver se consigo dar cabo do choro e começar a arrumar coisas para a hora do jantar pelomenos dar a comer a Dunia e a minha mae".
…Intanto, l’armadio della nostra stanza é tornato un po’ com’era quando la piccola è nata…le sue cose nei primi cassetti, due scatole pienissime di cose minuscole nella parte a lato: bodizinhi, lenzuoline, asciugamanini…che per ora lascerò…fino a data (o figlio, mio, altrui) da destinarsi.
Nella nostra stanza, la differenza da allora é il comó (formato standard ikea iacta est) che ora sta al posto del lettino di Dunia. Il piccolo lettino rimarrà ora nella sua stanzina gialla e arancio con gli animaletti della fattoria appiccicati al muro e la scritta in pappagalli di legno che recita DUNIA sulla porta nuova.
Il comÓ, il lettone mastodontico e insmontabile e il comodino verranno oggi caricati sul camion dai brasiliani che presumo mastodontici insieme all’armadietto e al fasciatoio della piccola. Lei, all’uscita della nuova scuola, passando davanti alla nuova casa ha detto "mamá, quero andare para a nossa nuova casina" facendo un po’ di capricci perchè no, ieri siamo tornati subito alla vecchia, per continuare il lavoro che mia mamma si è sorbita durante la giornata, con il nodo in gola: insaccare vestiti nei sacchi neri della spazzatura, sacchi mai del tutto pronti per essere traslocati. come me.
Uff. quanto fa male l’emancipazione.
Il mio nuovo amico fa il suo ramadan silenzioso. Marlene fa 28 anni, gli stessi che ho compiuto 11 giorni fa. Sembra che siano passati (i giorni, gli anni) più per me che per il mondo che invece è strafatto di botox.
I giornali non parlano cubitalmente del 2001 e ne sono felix…sorridere fa bene alle rughe, o almeno le rende più interessanti…e qui si muovono le mie sopracciglia mobili, in modo molto provocatorio…