…camminare

Il mondo può anche fare realmente schifo, ma godo nell'insegnare alla mia piccola a camminarci sopra. A calpestarlo inconsciamente. Tic. Tac. Passetto. Passetti.

Oggi la pulcina ha compiuto dieci mesi e ormai appartiene piú a questo mondo che a me e alla mia pancia dove era sempre estate.

I panni da sistemare mi faranno d'aperitivo. Metto su un po' di musica per coprire il rumore snervante che proviene dalla sala macchine degli ascensori, per me sempre vuoti.

Attese snervanti. 

Ore che diventano giorni e mesi, mi volto indietro senza trovarli. Scomparsi in calendari e agende vuote. Non c'é tempo di scrivere il vissuto e il da vivere. Solo ora mi sforzo, annotando dentini, parole, visite.

Mi sento congelata.
Mi sento vivere sotto una stroboscobica. O tempo quebra-se.

Il tempo si rompe: fa curve, acellera, rallenta. Non si ferma. Lo vedo sulla mie pelle, ma non lo vedo su quella dei miei amici. Potrei dire che sono passati mille anni o solo un piccolo giorno piovoso da quando ho visto l'ultima volta il mio migliore amico. Quando piove la saudade mi distrugge. Lo rivedrò e ci vorremo sempre bene uguale. Ad ogni ritorno, in ogni casa. Un abbraccio e, come sempre, ci sembrerà di non esserci mai mutilati.

Concentro tutto il calore su pochi corpi, uno piccolino che ora dorme, l'altro che non arriva mai.

Ma che freddo! Accendo la stufa e vado a letto.

 

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