segnalibri psicologici. nuovi-vecchi frammenti

Il sig. astrologo di Internazionale, eccellentissimo R. Brenzny, mi propone di far qualcosa che avevo giá fatto, quando nel ’96 da Feltrinelli a Fe avevo comprato un segnalibro grigio, con una spirale bianca e una stella gialla, con questa poetico Nietsche:

"Solo chi ha il caos dentro di sé può generare una stella danzante".

Quel segnalibro andato perso, come tutti i segnalibri della mia vita. Quell’altro con l’orsetto che vedeva sciogliere e disintegrarsi il suo pupazzo di neve, con il nastrino verde, me lo aveva regalato papá, per il mio penultimo compleanno forse…é rimasto là, sul pavimento del SEF (Serviço Estrangeiros e Fronteiras) di Cascais caduto mentre leggevo "Gomorra" di Saviano, in attesa del mio certificato di residenza che avrei dovuto richiedere due anni prima . Quando sono tornata qualche giorno dopo, nuovamente per aspettare il maledetto foglio, che mi avrebbe permesso di lavorare, votare, essere considerata cittadina anche se italiana, avevo pure chiesto al segurança se lo avesse trovato…

Dopo un anno ho un lavoro del cazzo che non paga allo stato i miei diritti sociali: fabbrico contatti mail…ma nel fabbricare trovo un nuovo frammento, di tale António Gedeão che si chiede, nel mezzo di una poesia che in fin dei conti non vale la pena:

"As coisas belas,
as que deixam cicatrizes na memória dos homens,
por que motivo serão belas?
E belas, para quê?"
[Le cose belle/quelle che lasciano cicatrici nella memoria degli uomini/per quale motivo saranno belle?/E belle per che cosa?]

In quel che scrivo il filo sottile che lega le cose c’é…ma é molto molto molto sottile.

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